Nonostante il miraggio di un viaggio alle Galapagos, visitarle, probabilmente, è un’impresa più semplice che raccontarle.
Il 15 settembre 1835 Darwin sbarca su questo arcipelago e da quel giorno nessuno più ha smesso parlarne. Infatti io potrei non scrivere di questo luogo, se non fosse che un giorno ci sono andata e, tra le isole, ne ho scoperta una la cui bellezza è poco riconosciuta e raccontata.
Le isole che formano l’arcipelago delle Galapagos, sono uniche, ognuna con le proprie caratteristiche, ognuna con la propria flora, fauna, terreno, spiaggia e paesaggio, ognuna “specializzata” in qualcosa, alcune giganti, altre piccolissime, alcune disabitate, altre colonizzate, alcune misteriose, altre sconosciute … poi c’è né una, una sola, che cattura l’occhio sensibile perché i suoi colori sembrano non essere stati scelti a caso: Isla Plaza Sur ha una flora straordinaria, una foresta di cactus che copre la sua superficie con un tappeto rosso fuoco e accenti di verde.
Sbarcare su questa isola è un tuffo al cuore. L’energia di quel rosso è inaspettata e il contrasto con il turchese dell’oceano lascia senza parole e la vista di una foresta di cactus è cosa rara. Passeggiare su questa isola diventa un’esperienza metafisica: i colori sono saturi e il tempo si ferma.
Così ero alle Galapagos, e non ci credevo ancora. Passeggiavo su Isla Plaza Sur e poi ci ho creduto che il nome di queste isole sia Islas Encantadas.
Così mettete che siete alle Galapagos, mettete un’isola nera vulcanica, coloratela di rosso con accenti di verde, e spennellate il fondo di turchese e cobalto … fermatevi a guardarla bene e lasciate che il rosso vi energizzi e il cobalto vi tranquillizzi mentre il verde vi rinfreschi … e non dimenticate delle iguane e dei leoni marini che passeggiano sull’isola con voi!