Se festival ed eventi sono gli indicatori per determinare quanto sono profonde le tradizioni di una nazione africana è questa la lista delle etnie top 10 con la cultura più ricca.
Di seguito è riportato un elenco di tribù che la cultura è notevole:
10. Chagga
ChaggaI Chaga (o Chagga, Jagga, Dschagga, Waschagga) sono una popolazione dell’Africa australe. Parlano una lingua di ceppo bantu e vivono in Tanzania, principalmente sui contrafforti del Kilimangiaro e del Monte Meru. Praticano l’irrigazione da lunga data e l’ingegnosità dei loro sistemi ha ben presto attirato l’attenzione degli studiosi.
9. Swati
Gli Swazi sono un gruppo della nazione Ngoni, al quale appartengono gli Zulu e gli Ndebele dello Zimbabwe.
Da questi si staccarono al tempo dello Mfecane (fine ‘700), e pare mantengano ancora quasi intatte le antiche forme culturali tradizionali. Sono stanziati nello Ngwane (Swaziland), nell’Africa meridionale, su un territorio morfologicamente vario che si estende in massima parte sulla scarpata dell’altipiano del Transvaal.
La società swazi può essere definita una monarchia feudale. Al vertice sta il re che, oltre a essere la suprema autorità politica, amministrativa e giurisdizionale, ha funzione anche di sommo sacerdote.
Anche se molto influenzati dalla cultura europea, conservano in maniera viva la tradizione etnica del paese e questo è dovuto essenzialmente al potere monarchico che si è sempre opposto tenacemente a riforme che potessero in qualche modo modificare i modelli di vita antichi.
8. Oromo
Gli Oromo (precedentemente noti anche come Galla; oggi questo termine è in disuso in quanto considerato dispregativo) sono un gruppo etnico africano diffuso in Etiopia e Kenya. In Etiopia rappresentano il 32% della popolazione (circa 24 milioni di persone), e sono il primo gruppo etnico (censimento del 1994). La lingua nativa degli Oromo è la lingua oromo (nota anche come oromiffa, afaan oromoo, galligna o gallinya). Le principali religioni degli Oromo sono quella sunnita, cristiana ortodossa etiope, protestante e waaq (la religione tradizionale).
7. Venda
The Venda (Vhavenda or Vhangona) are a Southern African people living mostly near the South African-Zimbabwean border. When the bantustan of Venda became self-governing in 1973, their population stood at 200,000. In 1996, there were 500,000 Venda speakers. The 2001 census revealed that there were 800,000 Venda speakers in South Africa, while the 2011 census indicated 1.2 million speakers of the language in South Africa. According to “South Africa Info”. there were 1 209 388 Venda speakers in 2011.
6. Himba
HimbaGli Himba o Ovahimba sono un gruppo etnico di circa 12.000 persone che abita nel Kaokoland (regione di Kunene), nella Namibia settentrionale. Sono un popolo di pastori nomadi, strettamente correlati al popolo Herero, e parlano la lingua herero. Allevano soprattutto vacche e capre.
5. Pedi
PediPedi (also known as Bapedi, Bamaroteng, Marota, Basotho, Northern Sotho – in its broadest sense), has been a cultural/linguistic term – previously used to describe the entire set of people speaking various dialects of the Sotho language who live in the Limpopo Province of South Africa, more recently, the term “Northern Sotho” has replaced “Pedi” to characterise this loose collectivity of groups.
4. Bororo
MbororoI Wodaabe (o Bororo) sono una sub-etnia appartenente al popolo dei Fulani e vivono una vita nomade nell’Africa centrale. Il nome dispregiativo “Bororo”, letteralmente “pastori in stracci”, datogli dalle tribù vicine non deve essere confuso con quello dei Bororo del Mato Grosso, Brasile.
Giacché nomadi, i Wodaabe si spostano con il loro bestiame e vivono in capanne di rami. Le loro migrazioni li portano dal sud del Niger al nord della Nigeria, dal nord-est del Camerun, al sud-ovest del Ciad e nelle regioni occidentali della Repubblica Centrafricana. Da pochi anni a questa parte, penetrano anche nel Congo-Kinshasa, nelle regioni del Basso Uele e dell’Alto Uele, che hanno una frontiera con il Centrafrica e il Sudan. In autunno si radunano per una festa chiamata Guérewol, durante la quale le ragazze scelgono il fidanzato fra tutti i ragazzi presenti.
3. San Bushmen
San-BushmenI San, detti anche Khwe, Basarwa o Boscimani sono un popolo che vive nel Kalahari (tra Sudafrica, Namibia e Botswana) e che è imparentato con i Khoikhoi, con i quali forma il gruppo Khoisan. Non hanno un termine per indicare il proprio popolo nel suo insieme: il nome “San” fu loro attribuito dai Khoikhoi, nella cui lingua san significa “straniero”, “diverso” (rispetto ai Khoi). In genere, i San preferiscono farsi chiamare “boscimani” (boesman in afrikaans, bushmen in inglese), sebbene questa denominazione appaia offensiva a molti occidentali (letteralmente significa “uomini della boscaglia”).
2. Masai
MaasiI Masai (o Maasai) sono un popolo nilotico che vive sugli altopiani intorno al confine fra Kenya e Tanzania. Considerati spesso nomadi o semi-nomadi, sono in realtà tradizionalmente allevatori transumanti, e oggi spesso addirittura stanziali (soprattutto in Kenya). La transizione a uno stile di vita stanziale si accompagna a quella dall’allevamento all’agricoltura come fonte primaria di sostentamento; questa trasformazione è evidente nei clan masai kenioti come Kaputiei, Matapato e Kikunyuki, e in Tanzania presso gli Arusha.
I masai parlano il “maa”, da cui il nome dell’etnia che è da loro pronunciato maasai. La lingua appartiene al gruppo delle lingue nilo-sahariane ed è dello stesso ramo delle lingue di popoli nilotici quali i pokot, i dinka ed i nuer. I masai sono il popolo nilotico che, in Africa, vive più a meridione. Oggi sono divisi in dodici clan (Keekonyokie, Damat, Purko, Wuasinkishu, Siria, Laitayiok, Loitai, Kisonko, Matapato, Dalalekutuk, Loodokolani e Kaputiei), anche se esistono clan minori, spesso citati come sottoclan.
1. Zulu
Gli Zulu sono circa 11 milioni e si trovano principalmente nell’area della provincia di KwaZulu-Natal in Sudafrica. Parlano lo isiZulu, una lingua bantu appartenente al sottogruppo nguni. Il loro nome deriva da amazulu, che in isiZulu significa “gente del cielo”. Il Regno Zulu svolse un ruolo determinante nella storia del Sudafrica nel XIX secolo. Durante il regime dell’apartheid, gli Zulu venivano considerati come cittadini di livello inferiore; oggi sono il gruppo etnico più numeroso del paese e godono degli stessi diritti degli altri cittadini sudafricani.