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In Marocco, esistono principalmente due ingressi all’immenso deserto del Sahara: L’erg Chebbi e l’Erg Chegaga. Questi sono due grandi gruppi di dune formate dalla sabbia sahariana portata dal vento, e sono le principali aree in cui vengono organizzati tour ed escursioni per vivere il deserto marocchino.
Purtroppo i desideri ed i racconti dei viaggiatori si proiettano direttamente in questo tipo di esperienze, da dimenticare di vivere e raccontare i villaggi berberi ai piedi di queste giganti dune dorate.
Ad esempio, a fare da porta di ingresso a L’erg Chebbi esiste il villaggio di Merzouga da cui i viaggiatori possono organizzarsi per escursioni di vario genere nel deserto.
Merzouga è l’ultimo avamposto prima che ogni rotta battuta finisca per aprirsi nell’immenso Sahara.
Merzouga è il posto da cui tutti partono ma in cui nessuno resta.
Così, dopo la mia notte nel deserto, io mi ci sono fermata.
Il villaggio, nato da un’oasi, è realizzato con semplici case in terra cruda che lo rendono figlio del deserto; come se la madre terra lo avesse innalzato verso il cielo e fatto un tutt’uno con la sabbia.
Passeggiando, tra queste casette si è inondati dal color arancio e girato l’angolo ecco una porta azzurra, e poi una finestra rosa, e poi una blu, una porta rossa, ed una bianca, e ancora una finestra verde … e poi qualche bambino che rincorre una gallina, oppure una donna sotto un mantello blu, oppure un uomo sotto un turbante giallo e ancora un uomo con una tunica azzurra … lo scenario è da mozzare il fiato! La sabbia evidenzia i colori e li fa brillare come diamanti al sole.
A partecipare c’è il nulla; un nulla dove la bellezza torna ad essere un premio per chi l’ha cercata a lungo e non un diritto per cui basta pagare.
Quest’oasi è un posto fermo nel tempo, dove il caldo ed il silenzio le rendono eterna giustizia; dove i berberi, dalle tuniche e dai turbanti colorati, parlano un po’ tutte le lingue del mondo, ti aprono le porte e ti invitano a bere un tè, non urlano perché fa troppo caldo ma sorridono perché felici di vivere in pace.
Un paio di giorni con gli ospitali berberi di Merzouga tra le case di sabbia ed i colori brillanti, e sembra esserci di nuovo speranza per la bellezza nel mondo.