L’Italia, splendida e sfaccettata, non è composta soltanto da città d’arte universalmente conosciute. Al di là dei grandi flussi, ci sono tanti centri in cui la vita quotidiana assume un ritmo più lento. Borghi costruiti con pietre in epoche lontane, tetti battuti dal vento, torri campanarie da cui scocca un rintocco che riecheggia nelle valli.
Un fine settimana in questi luoghi rende possibili delle pause di pieno relax, con il silenzio della sera, un cielo cosparso di stelle e la sensazione che la frenesia sia rimasta altrove. Le località descritte di seguito racchiudono proprio questa bellezza paesaggistica e sono caratterizzate da un’atmosfera raccolta. In questi luoghi si può trascorrere qualche giorno di assoluto riposo, circondati dalla natura e da sapori genuini.
Piemonte e Valle d’Aosta: angoli di silenzio tra laghi e montagne
Quando si citano i più bei weekend last minute, l’immagine si sposta spesso verso mete lontane o metropoli molto conosciute. Le acque cristalline del Lago d’Orta e i pascoli di Chamois, però, dimostrano che la meraviglia attende i viaggiatori dietro l’angolo.
Orta San Giulio, che si trova su una penisola verdeggiante, mostra numerosi vicoli lastricati che portano verso un lungolago tutto da ammirare. Dalle terrazze panoramiche lo sguardo raggiunge l’Isola di San Giulio, piccolo scrigno di chiostri, raggiungibile in pochi minuti di navigazione.
A nord, l’aria pura di Chamois coinvolge gli ospiti all’interno di un’atmosfera ovattata: qui le baite si affacciano su terrazze naturali dalle quali l’occhio può vedere le Grandes Murailles.
Liguria e Toscana: borghi affacciati sul Mediterraneo e colline etrusche
Tellaro, minuscolo agglomerato arroccato su uno sperone che domina il Golfo dei Poeti, appare come un insieme variegato di colori: la facciata della chiesa di San Giorgio registra le sfumature del tramonto in maniera vivida.
Varcato l’Appennino, Suvereto si mostra tra boschi di oliveti e vigne che regalano Vermentino dal profumo intenso e fresco. Le mura racchiudono vie selciate e archi a sesto acuto, nelle botteghe si affettano salumi tipici, mentre dai forni esce un pane profumato di grano antico. Sono due scenari diversi, ma hanno un unico denominatore: la capacità di regalare tranquillità davanti a un orizzonte di mare o di colline.
Emilia-Romagna e Veneto: musei a cielo aperto
A Dozza, borgo medievale nell’area che separa la pianura romagnola dal Parco della Vena del Gesso, le abitazioni diventano vere e proprie opere d’arte: dal 1965 la rassegna Muro Dipinto trasforma balconi e facciate in un museo.
Camminando sotto i portici, si può attraversare una galleria d’arte viva, arricchita dal profumo delle specialità romagnole. Lungo il Mincio, Borghetto si specchia in acque tranquille, con le casette in pietra e i ponticelli in legno.
I riflessi dorati del tardo pomeriggio rendono il panorama quasi pittorico: chi si ferma sulla riva, colto da un senso di meraviglia, comprende come l’identità di un luogo possa nascere dall’armonia tra architettura e acqua.
Lombardia e Trentino: lenti ritmi di acqua e di pietra
Monte Isola, perla verde al centro del Lago d’Iseo, offre scalette, cortili segreti e porticcioli in cui le reti dei pescatori si asciugano al sole. Il percorso può essere compiuto in bicicletta in poco più di un’ora, ma le soste diventano parte integrante dell’esperienza, per ammirare un campanile in pietra tra gli ulivi, un frantoio, un laboratorio di reti tessute a mano.
Sul versante trentino, Rango si estende sull’altopiano del Bleggio con case rustiche collegate da ballatoi coperti. Il silenzio della sera accoglie il canto dei grilli, trasformando il borgo in un luogo ideale per chi cerca pace.
Marche e Umbria: balconi e sorgenti che raccontano la storia
Cingoli, definita “balcone delle Marche”, si trova su un’altura che permette allo sguardo di spaziare dal Conero al massiccio del Catria. Si possono ammirare le persiane color pastello tra le numerose vie lastricate, in cui le botteghe artigianali portano avanti saperi di secoli.
A Rasiglia, borgo umbro attraversato da limpidi ruscelli, l’acqua domina il paesaggio: i canali disegnano trame color argento tra le case in pietra e portano frescura anche nelle più calde giornate estive. I ponticelli in legno consentono di passare da una sponda all’altra senza interrompere il mormorio rassicurante dei rivoli.
Lazio: il tufo e i calanchi
Civita di Bagnoregio si raggiunge percorrendo una passerella sospesa sulla Valle dei Calanchi, scenario che cambia colore con la luce del giorno. All’ingresso del borgo, l’arco etrusco introduce a vicoli stretti e le facciate in tufo, scolpite dal vento, si tingono di riflessi dorati al tramonto.
Le piccole taverne emanano odori di specialità culinarie tipiche, mentre da piazza San Donato parte un insieme di piccole vie che vanno verso luoghi panoramici naturali: lo sguardo si perde tra gole argillose e alture boscose, che fanno comprendere quanto la fragile bellezza del luogo dipenda dall’unione di geologia e ingegno umano.
Abruzzo e Molise: pietra e boschi tra Appennino e Adriatico
Nel Parco del Gran Sasso, Pietracamela si trova tra faggi e pareti rocciose che hanno attirato gli appassionati di montagna fin dall’Ottocento.
Poco oltre, la località di Prati di Tivo offre una prateria di alta quota da cui partono sentieri verso il Corno Grande. In Molise, si può ammirare Bagnoli del Trigno su uno sperone calcareo dominato dal castello Sanfelice: in particolare, le scalinate in pietra conducono a terrazze da cui ammirare l’incontro tra boschi di cerro e banchi di nebbia mattutina.
Campania e Basilicata: borghi nelle rocce
Sant’Agata de’ Goti può essere paragonata ad un balcone del Sannio affacciato su uno sperone tufaceo: si mostra al visitatore con un profilo che ricorda un vero e proprio presepe. In questa località, nei cortili interni, portali e logge rimandano a un passato normanno.
Poi c’è Castelmezzano, che si trova nelle Dolomiti lucane e alterna tetti spioventi e rocce affilate. Al tramonto, le pareti calcaree assumono una colorazione rosa e si viene a creare un’atmosfera caratterizzata dal silenzio e dalla tranquillità. Dalla piazza principale tante scalinate permettono di raggiungere terrazze naturali nelle quali il vento porta aromi della natura e dei prodotti tipici.
Puglia: trulli, muretti a secco e pianure di ulivi
Alberobello, con le sue costruzioni che terminano con i coni imbiancati a calce, costituisce un luogo unico dal punto di vista architettonico. Nelle piccole strade del Rione Monti si possono visitare botteghe di ceramica e di ricami manuali, mentre dalle cucine proviene il profumo di focacce cotte a legna.
A un quarto d’ora di distanza, Locorotondo mette a disposizione un insieme concentrico di case bianche definite cummerse, con tetti spioventi che presentano più falde e coperti da lastre di pietra. Da qui lo sguardo si rivolge verso la Valle d’Itria, un reticolo di muretti a secco, filari di vite e masserie fortificate.
Calabria, Sicilia e Sardegna: Mediterraneo lento e colori accesi
Il viaggio alla scoperta dei borghi italiani da non perdere può continuare nelle regioni del Sud e nelle isole. Per esempio, Gerace, in Calabria, sorge su una rupe di pietra arenaria che domina la Locride: la cattedrale normanna, maggiore edificio romanico-bizantino della regione, presenta un colonnato maestoso, mentre il quartiere Borgo Maggiore custodisce balconi fioriti e laboratori di seta.
Per quanto riguarda la Sicilia, Erice svetta su Trapani come una vera e propria sentinella di pietra: si possono ammirare lastricati medievali, cortili pieni di fiori e il castello di Venere, adagiato su falesie verticali. Si tratta di luoghi che offrono scorci incredibili, che sembrano irreali.
In Sardegna, Bosa mette insieme case in colori pastello, un fiume navigabile e il castello di Malaspina. Nella parte finale della giornata, quando il sole inizia a tramontare, i riflessi del Temo trasformano tutto l’abitato in un dipinto che continua a cambiare tonalità, mentre dalle osterie si diffonde l’invitante aroma della Vernaccia locale.
Perché esplorare l’Italia segreta
Cosa vuol dire, quindi, soffermarsi una manciata di giorni in ciascuno di questi centri, abbastanza remoti da favorire una vera disconnessione dalla vita frenetica? Sicuramente permette di riscoprire abitudini spesso dimenticate, come quelle che consistono nel salutare le persone incontrate in una piazza, nell’assaggiare pane fresco e olio appena spremuto, nell’osservare il dilatarsi delle ombre mentre il sole scivola dietro un campanile antico.
Tutti dettagli che sembrano minimi, ma che, al ritorno in città, si trasformano in ricordi molto chiari, in grado di ricaricare mente e corpo ben oltre la durata effettiva del viaggio.Qualunque sia il territorio prescelto, l’Italia più segreta attende con la sua ricchezza di colori, dialetti e paesaggi. Chi sceglie di varcare la soglia di uno di questi borghi porta con sé il piacere di una scoperta personale ed entra, anche se per poco tempo, in un racconto che si rinnova ad ogni stagione.
