Per la maggior parte degli ascoltatori di lingua non spagnola, “Guantanamera” è una canzone allegra che, magari e distorcendo il testo spagnolo, ha a che fare con un frutto da cogliere “Agguanta una mela” o cose del genere.
Scherzi a parte, Guantanamera è una della canzoni cubane più significative e profonde mai scritte in quella parte di mondo.
Guantanamera è una canzone appartenente alla tradizione popolare cubana che ha raggiunto la fama internazionale, le cui origini risalgono al 1800.
Si tratta di una serenata, a tempo di bolero, dedicata ad una “guajira guantanamera” (“contadina della città di Guantánamo”, famosa anche per l’attuale carcere di massima sicurezza).
L’ambientazione ha come sfondo le lotte di indipendenza che infiammavano la allora colonia spagnola alla fine del XIX secolo.
E’ una canzone che mescola perfettamente la sua anima romantica con l’anima rivoluzionaria e patriottica, il che la rende una della canzone più amate dal popolo cubano.
Solo nel 1993 la musica è stata attribuita, con sentenza della corte suprema di Cuba, al popolare personaggio radiofonico degli anni trenta José Fernández Diaz che la portò al successo attraverso i microfoni della popolare radio CMQ della città dell’Avana.
Per quanto riguarda il testo, vari furono gli autori che ne reclamarono la paternità, il più accreditato è il musicista spagnolo naturalizzato cubano Julián Orbón, che nel 1949 adattò alla musica il testo della poesia di apertura dei “Versos sencillos” (“Versi Semplici“)
Mi piacere, personalmente, ricordare uno dei passaggi del testo più belli e densi di significato, attuali all’epoca e rimasti attuali ai giorni nostri
“Io so di un dolore profondo / fra le pene senza nome / la schiavitù degli uomini / è la gran pena del mondo!”
Di seguito, il testo completo tradotto in italiano e il video della canzone eseguita dal gruppo di musicisti cubani nel mondo “Playing For Change”.
Io sono un uomo sincero
di dove cresce la palma,
e voglio, prima di morire,
dall’anima far uscire i miei versi.
Guantanamera, guajira guantanamera
Guantanamera, guajira guantanamera
Il mio verso è di un verde chiaro
ed è di un carminio acceso:
il mio verso è un cervo ferito
che nel bosco cerca riparo.
Guantanamera, guajira guantanamera
Guantanamera, guajira guantanamera
Coltivo una rosa bianca,
a luglio come a gennaio,
per l’amico sincero
che mi dà la sua mano franca.
Guantanamera, guajira guantanamera
Guantanamera, guajira guantanamera
E per il crudele che mi strappa
il cuore con cui vivo,
né cardo né ortica coltivo:
coltivo la rosa bianca.
Guantanamera, guajira guantanamera
Guantanamera, guajira guantanamera
Io so di un dolore profondo
fra le pene senza nome:
la schiavitù degli uomini
è la gran pena del mondo!
Guantanamera, guajira guantanamera
Guantanamera, guajira guantanamera
Ai poveri della terra
voglio unire il mio destino
il ruscello del monte
mi piace più del mare,
il ruscello del monte
mi piace più del mare.