Una delle 7 vette più alte del Pianeta
L’Aconcagua, nelle Ande argentine, è la montagna più alta della Cordigliera, di tutto il continente americano, di tutto l’emisfero meridionale ed è una delle Seven Summits del Pianeta.
È inoltre la montagna più alta della Terra al di fuori dell’Asia. Per queste sue caratteristiche è la seconda montagna dopo l’Everest per prominenza. La cima si trova nella provincia di Mendoza, in Argentina, vicino alla frontiera con il Cile, all’interno del parco provinciale Aconcagua.
Chi furono i primi a raggiungere la vetta?
Il primo tentativo europeo di raggiungere la vetta dell’Aconcagua risale al 1883, quando una spedizione tedesca guidata dal geologo ed esploratore Paul Güssfeldt tentò di raggiungere la vetta dallo sperone nord-ovest, arrivando ad una quota di 6500 m. La spedizione seguì quella che oggi è la via normale.
La vetta fu raggiunta per la prima volta nel 1897 da Matthias Zurbriggen, guida alpina svizzera che operava a Macugnaga, della spedizione guidata da Briton Edward Fitzgerald.
La prima donna a raggiungerne la vetta fu la francese Adriana Bance, il 7 marzo 1940, accompagnata da diversi membri del Club Andinista de Mendoza.
In molti atlanti figura ancora la vecchia misura dell’altitudine (6959 m s.l.m.) presa in quel frangente. Una spedizione italiana dell’Università di Padova, nel 2002, ha rilevato che l’esatta altitudine dell’Aconcagua è di 6.962 m s.l.m. Il limite delle nevi permanenti si aggira intorno ai 5000 m. Da uno dei suoi versanti scende il fiume omonimo che raggiunge il Pacifico dopo un corso di 200 km.
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Come raggiungere la vetta?
L’accesso al parque provincial Aconcagua è limitato: per intraprendere l’ascensione alla vetta, è necessario chiedere un permesso all’autorità di gestione del parco, la Dirección de Recursos Naturales Renovables della provincia di Mendoza. Il costo del permesso varia di anno in anno; inoltre, è legato alla stagione, essendo più alto in alta stagione. Il periodo consigliato per intraprendere l’ascesa è l’estate (da dicembre a marzo nell’emisfero australe).
Via normale
La via normale alla vetta non presenta particolari difficoltà alpinistiche. Si sviluppa sul versante nord-est, ed è poco più di una lunga camminata, scandita dalle necessarie tappe per l’acclimatazione. I rischi maggiori sono legati alla quota (poco sotto i 7000 m) ed alle brusche variazioni meteorologiche. Le tappe di acclimatazione richiedono qualche giorno ciascuna.
I diversi campi e punti di sosta che si trovano lungo il percorso sono i seguenti.
- Puente del Inca, 2740 m. Si tratta di un paese sulla strada principale, da cui ha inizio l’ascensione vera e propria. Vi sono diversi posti dove alloggiare, compreso un rifugio.
- Confluencia, 3380 m. Accampamento nel Parco, ad alcune ore di marcia dalla partenza.
- Plaza de Mulas, 4370 m. Campo base, con tende, docce, accesso internet. C’è un rifugio a circa 500 m.
- Plaza Canadá, 5050 m. Rifugio in posizione panoramica sopra Plaza de Mulas.
- Plaza Alaska, 5200 m. Detto cambio di pendenza, in quanto posizionato nel punto dove la pendenza della salita cala improvvisamente. È un campo predisposto per tende, ma non è molto utilizzato.
- Nido de Cóndores, 5400 m. Un vasto altipiano panoramico; normalmente, vi si trova accampato un guardiaparco.
- Berlín, 5900 m. Tipico campo d’alta quota, ventoso ed esposto. È abbastanza sporco, per cui molti andinisti lo evitano, preferendo spostarsi un po’ più in alto, in località Piedras Blancas.
Via del ghiacciaio dei Polacchi
Si sviluppa sul ghiacciaio dei Polacchi, anch’esso sul versante NE. L’avvicinamento avviene attraverso la valle de las vacas, fino alla base del ghiacciaio; da qui, si risale il ghiacciaio, incrociando la via normale, fino alla vetta.
Creste sud e sud-est
Si tratta di vie di notevoli difficoltà alpinistiche. L’accesso alle creste avviene superando la parete sud, che presenta un dislivello di quasi 3000 m da superare in arrampicata.